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Satira contro dittatura: vignettisti per il Venezuela

img-_innerArt-_tr2«Il vignettista sa che la pace si trova dove c’è spazio per tutti, ed è per questo che la lotta contro l’intolleranza, tramite le immagini e le idee, diventa scomoda per chi ostenta il potere». Sono le parole di Rayma Suprani. Lei, insieme a Eduardo Sanabria (Edo), Roberto Weil, Fernando Pinilla e l’immortale Pedro Leon Zapata, noti vignettisti venezuelani, sono presenti con circa cinquanta illustrazioni alla mostra inaugurata domenica a Firenze: “Venezuela Umorismo & Dolore”, organizzata dall’Associazione “Venezuela in Toscana”.

di MARINELLYS TREMAMUNNO per LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA

La Sala Ex Leopoldine di piazza Tasso ospita la mostra che raccontala crisi del Venezuela, in occasione del Festival della Multiculturalità, Estate al Centro del Mondo del Comune di Firenze. Le vignette, quali strumenti di comunicazione, puntano la lente d’ingrandimento sull’aggravarsi della forte crisi economica, sanitaria e umanitaria degli ultimi due anni, come dichiarato dal Parlamento Venezuelano e dall’Osa (Organizzazione degli Stati Americani). Inoltre, i disegni esposti denunciano la sistematica violazione dei diritti umani. «L’umorismo viene accompagnato da numerosi articoli di giornale e risoluzioni di organismi internazionali che certificano la drammaticità della la realtà odierna», spiega Claudia Romero, presidentessa di “Venezuela in Toscana”.

Ma non solo, la rassegna è un’ottima occasione per conoscere la tortura come politica sistematica diStato ai tempi del “Socialismo del XXI Secolo”. Domani, venerdì 9 settembre, alle ore 19, alla presenza della comunità italo-venezuelana residente in Toscana, l’avvocatessa venezuelana Tamara Sujú Roa darà voce alle vittime del regime di Nicolas Maduro. Insieme a lei, i professori Roberto Di Quirico e Hugo Estrella parleranno di “Socialismo e Democrazia nel XXI secolo… Il sogno rivoluzionario e la realtà venezuelana”. Con la partecipazione speciale dell’attore Mauro Ardemagni, che leggerà la lettera del segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani, Luis Almagro, sul dramma venezuelano. In rappresentanza dell’amministrazione comunale parteciperà Serena Perini, presidente della commissione Pari Opportunità del Comune di Firenze.

La mostra gira la Toscana da tre anni, ma in questa occasione è arricchita da un ampio programma dieventi culturali a ingresso gratuito. «Il momento è comunque un’occasione per continuare a sensibilizzare sulla situazione dei venezuelani in Patria, dei venezuelani in Italia, ma anche degli italiani residenti in Venezuela. Una comunità, quest’ultima, di circa due milioni di italiani e loro discendenti, che soffre la situazione del Paese», ricorda Romero, sottolineando l’importanza della creazione di reti di collaborazione con le istituzioni italiane.

Da tempo la comunità italo-venezuelana chiede una posizione decisa del governo italiano. In  occasione della Grande Presa di Caracas dello scorso 1 settembre, abbiamo visto gli italo-venezuelani scendere in piazza a Roma, Torino, Venezia e Milano, ma ancora una volta il governo si gira dall’altra parte  e fa finta di niente, come se niente fosse successo. La grande maggioranza dei media italiani non ha fatto nemmeno riferimento alla grande folla di gente che pacificamente ha colmato le strade di Caracas per urlare al mondo il diritto di revocare un presidente che ha portato il Paese al collasso totale. Invece, in Spagna la notizia ha occupato l’attenzione nazionale, la Spagna non si è mai dimenticata dei suoi connazionali all’estero.

Più grave ancora il silenzio se guardiamo la repressione dell’erede di Hugo Chavez: 126 persone sono state arrestate e rilasciate tra il 30 agosto e il 2 settembre, di cui 37 rimangono private della libertà. Inoltre sono stati arrestati tre sindaci di opposizione: Delson Guarate (municipio Mario Briceño Iragorry), Orlando Hernñandez (municipio Mellado) e Pedro Loreto (municipio Pedro Infante). Lo ha confermato il “Foro Penal Venezuelano”, ong che difende gratuitamente le vittime di persecuzione politica in Venezuela. Da ricordare che un giovane italo-venezuelano, Alessandro Puglia, è stato arrestato per aver fatto volare un drone sulla manifestazione dell’opposizione per girare un video.

«Nicolas Maduro reprime e tortura chi pensa diversamente. Siamo un popolo pacifico e chiediamo ilrispetto dei nostri diritti, tra questi il diritto di revocare il presidente, per poi poter ricostruire il nostro sistema democratico. Noi venezuelani siamo prigionieri ed emarginati da un regime mascherato da democrazia. Il governo italiano non può continuare a fare finta di niente», denuncia Liz Omana, portavoce dell’Associazione “Venezuela Italia Mondo”, scesa in piazza a Venezia in solidarietà alla Grande Presa di Caracas. Speriamo che prima o poi si abbattano in muri dell’indifferenza.

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