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Venezuela, violenza senza fine

IMG-20150722-WA000I Venezuelani non si sono stupiti più di tanto per la notizia dell’uccisione del sacerdote francescano Alex Pinto; ormai la violenza in Venezuela è un orrore quotidiano. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Venezuelano sulla violenza, il tasso di omicidi in Venezuela è di 82 per ogni centomila abitanti, numeri che contrastano con la media europea di 1,2. Certamente dispiace sentire che tra il 14 e il 20 luglio sono stati uccisi tre sacerdoti (uno in Colombia, uno in Spagna e ora uno in Venezuela), ma la notizia è ancora più allarmante se posta nel giusto contesto: l’uccisione di Frate Alex Pinto va ad aumentare le sanguinolente statistiche venezuelane, poiché ogni anno più di ventimila persone sono vittime nel secondo Paese più violento del mondo.

di MARINELLYS TREMAMUNNO per LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA

Il sacerdote francescano di 53 anni era scomparso mercoledì 15 luglio nelle vicinanze di Città Bolívar,quando era andato a trovare sua sorella. La sua macchina è stata trovata bruciata il venerdì successivo e il corpo -già decomposto- lunedì pomeriggio, al chilometro 19 dell’autostrada di Città Bolívar. Padre Pinto era parroco della chiesa di San Francesco d’Assisi del quartiere Vista Hermosa. Ancora non ci sono i risultati dell’autopsia per confermare l’identità, ma la polizia presume che si tratti del corpo di Alex Pinto, perché c’erano anche i suoi sandali, parte dell’abito e il tau, che spesso e volentieri viene indossato dai frati francescani. Le prime indagini hanno evidenziato un probabile sequestro poiché gli assassini intendevano rubare la macchina della parrocchia; il sacerdote sarebbe stato ucciso con un colpo sparato a bruciapelo alla testa, modus operandi molto comune in un Paese così violento come il Venezuela.

L’ordine dei francescani del Venezuela pone la lente di ingrandimento sulla grave crisi socialedel Paese: «Siamo senza parole nel manifestare il nostro rifiuto per ciò che è accaduto il 15 luglio, quando il nostro fratello Alexander è stato vittima della violenza presente nella società venezuelana. Il nostro fratello ha sofferto un sequestro e un vile assassinio», riporta il comunicato firmato da Fra Joel Castro, la più alta autorità francescana del Paese. Per i francescani la morte di padre Pinto «rappresenta centinaia di venezuelani che sono quotidianamente esposti al pericolo di essere vittime del crimine straripante», come ha affermato Fra’ Castro, che ha messo in guardia su come in Venezuela ogni giorno ci siano tante famiglie in lutto, senza differenze di colore politico, credo o status sociale.

Secondo il giornale El Carabobeño, ci sono 5 milioni di armi nelle mani di delinquenti. Infatti, solo nel 2015, sono stati assassinati più di dodicimila venezuelani e i numeri salgono ogni giorno. Intanto la violenza sta uccidendo i venezuelani, il governo di Nicolas Maduro è intrappolato in discorsi vuoti e guerre finte: così il Venezuela va alla deriva, tra la guerra contro l’imperialismo e la disputa territoriale con la Guyana, mentre la guerra esiste all’interno delle frontiere, tra venezuelani, tra gruppi di delinquenti paramilitari e cittadini indifesi. «Non possiamo tacere più e vorremmo urlare con la nostra voce più forte, in modo che si senta là in cielo, basta con tanta violenza. Basta con tante morti innocenti. Basta con tanta impunità… Non possiamo tacere di fronte a una criminalità straripante che è imposta da gruppi armati, sicuramente anche meglio organizzati dei nostri poliziotti. Non possiamo tacere, quando noi diciamo pace loro dicono guerra (sal 120, 7). Non possiamo tacere per Alex, per i nostri figli, per i nostri giovani. Basta con tanta violenza!». Si conclude così il drammatico appello di Fra’ Joel Castro per il Venezuela.

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