«I governi socialisti fomentano le migrazioni per destabilizzare»
L’emergenza clandestini infuria anche sul confine tra Messico e Stati Uniti. La Bussola intervista padre Eduardo Hayen Cuarón, parroco della Cattedrale di Ciudad Juárez, impegnato nell’accoglienza di 600 clandestini al giorno: «I governi socialisti come Venezuela e Brasile fomentano le migrazioni negli Usa per destabilizzare il Paese».
MARINELLYS TREMAMUNNO / LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA
«Credo che la Chiesa cattolica non dovrebbe essere favorevole all’immigrazione clandestina come avviene oggi nel mondo. Ciò significherebbe sostenere il traffico di esseri umani, la criminalità organizzata e le nuove forme di schiavitù». Sono parole di padre Eduardo Hayen Cuaró, scritte in un tweet il 21 settembre, proprio quando in Europa e, soprattutto, in Italia è aperto il dibattito sulla gestione dei flussi migratori irregolari che arrivano attraverso le acque del Mediterraneo.
Padre Eduardo Hayen Cuarón è parroco della Cattedrale di Ciudad Juárez e le sue parole sono risuonate nel contesto della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, celebrata il 24 settembre, in cui Papa Francesco ha esortato affinché i migranti siano «accolti, accompagnati, promossi e integrati». Ciudad Juárez si trova sulle rive del Rio Grande, a nord-ovest del Messico, ed è una delle città di confine che negli ultimi anni ha subito l’arrivo di valanghe di migranti che cercano di oltrepassare il confine con gli Stati Uniti. Solo nel mese di settembre, gli agenti federali hanno contato l’arrivo di un milione 469.787 migranti, dal 1 gennaio al 23 settembre 2023.
La Bussola ha parlato con padre Eduardo Hayen Cuarón, il quale ha ribadito che i migranti devono essere «accolti, accompagnati, promossi e integrati», ma «deve trattarsi di una migrazione controllata, non quella che stiamo vivendo in questo momento, dove i migranti stanno portando fuori controllo le società che li accolgono».
Ad esempio, «Ciudad Juárez è una società abituata ai migranti, ma negli ultimi tempi ha causato molto fastidio ai cittadini stessi, perché si vedono migranti in tutte le strade intenti a chiedere l’elemosina o a commettere crimini; la migrazione ha cominciato a dare fastidio. Quindi i migranti sono benvenuti, ma con ordine».
Cosa l’ha motivata a scrivere il tweet dello scorso 21 settembre?
Vedere cosa sta accadendo nel Mediterraneo e il pericolo a cui sono esposti i migranti e vedere come i governi socialisti del continente americano, come quelli del Venezuela e del Brasile, esportano persone che vengono negli Stati Uniti per destabilizzare il Paese. Affrontano pericoli gravissimi proprio come chi fugge dall’Africa verso il Mediterraneo. Qui vengono persone dal Cile, dall’Ecuador e dal Perù, e ultimamente molti venezuelani e colombiani, che attraversano la giungla del Darién, che è estremamente pericolosa, e devono fare un viaggio attraverso dieci Paesi per raggiungere la frontiera degli Stati Uniti. Tutto ciò ha ovviamente uno sfondo politico, si percepisce che si tratta di una migrazione provocata. Inoltre, il presidente Biden sembra incoraggiare l’immigrazione (vedere il video di Fox News in cui le forze di sicurezza americane lasciano passare i migranti negli Stati Uniti).
In Italia, la situazione a Lampedusa è stata descritta come un’“apocalisse”, quando a metà settembre sono arrivati 7.000 migranti in tre giorni. Ciudad Juárez accoglie 9.000 persone al giorno: come vive la crisi migratoria nella sua città?
Abbiamo assistito a un’esplosione dei flussi migratori negli ultimi 3 o 4 anni, che si vedeva anche prima della pandemia, ma negli ultimi mesi abbiamo assistito a un aumento enorme, che ha causato un’assoluta mancanza di controllo. La Cattedrale, perché è in centro, è sempre un punto di riferimento per i migranti e ogni giorno accogliamo 600 persone. Da alcuni anni offriamo consulenza legale, aiuto psicologico e spirituale, e disponiamo di una sala da pranzo aperta dalla mattina al pomeriggio. La diocesi ha la Casa dei Migranti, dove si offre anche alloggio gratuito, e ci sono anche altre parrocchie che hanno aperto le loro porte per aiutare, ma la situazione ha sorpassato le nostre capacità.
A quali pericoli sono esposti i migranti per raggiungere Ciudad Juárez?
Arrivano dal sud del Paese, soprattutto attraverso la ferrovia. Viaggiano sul tetto dei vagoni merci, viaggiano aggrappati, all’aperto. È un viaggio molto pericoloso, molto rischioso, perché possono cadere. Vediamo donne incinte e bambini sopra i vagoni, è una situazione contro la dignità delle persone, per il pericolo a cui sono esposte quando il treno attraversa i paesi del sud, dove gli abitanti gli lanciano cibo e bottiglie d’acqua, perché il treno non si ferma mai finché non arriva alla frontiera, a Ciudad Juárez. E nel Rio Grande c’è il filo spinato dentro l’acqua, il che è molto pericoloso per i migranti che cercano di entrare a piedi negli Stati Uniti. Il paese peggiore per un migrante è il Messico, in cui si deve affrontare la prova più dura prima di entrare negli Stati Uniti.
Perché?
Perché qui ci sono i narcotrafficanti che controllano anche il traffico di esseri umani, non solo la droga. Il traffico di esseri umani è diventato il più grande business del mondo, dopo la vendita di armi. I “polleros”, come vengono chiamati i trafficanti di esseri umani, chiedono una fortuna ai migranti. Molte donne subiscono abusi e altri muoiono cercando di raggiungere gli Stati Uniti.
Quale dovrebbe essere allora il ruolo della Chiesa?
Come Chiesa dobbiamo fornire un servizio umanitario, prenderci cura di loro, dare loro una mano in quello che possiamo fare, ma la soluzione non dipende da noi ma dai governi. Inoltre, dobbiamo denunciare il fallimento delle politiche di immigrazione dei governi, che permettono all’immigrazione di andare fuori controllo in questo modo. È un fenomeno politico che, secondo me, è stato provocato.