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Gli italiani a Caracas si sentono traditi da Roma

Il Movimento 5 Stelle rifiuta di riconoscere Guaidó presidente ad interim del Venezuela, contrariamente all’alleato Matteo Salvini e alla maggioranza dei governi europei. Gli italiani in Venezuela manifestano la loro opposizione alla posizione del governo italiano. E la loro assemblea, a Caracas, ha dato pieno sostegno al presidente Guaidó

Di MARINELLYS TREMAMUNNO per LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA

Rimane ferma la posizione del Movimento 5 Stelle sul Venezuela: “nessuna ingerenza” e “neutralità”, ha ribadito il vicepremier Luigi Di Maio, negandosi alla delegazione del presidente “ad interim” Juan Guaidó e schierandosi a fianco della dittatura di Nicolas Maduro. Matteo Salvini, invece, riceverà il prossimo lunedì 11 febbraio la delegazione del neopresidente venezuelano, guidata dal Presidente della Commissione Esteri dell’Assemblea Nazionale, Francisco Sucre. Si confermano così i delicati equilibri del governo italiano, con due forze in trincee opposte.

I pentastellati non riconoscono l’autorità del presidente del Parlamento venezuelano. Secondo l’appello di Guaidó, la riunione vuole “illustrare il piano di azione per il ripristino della democrazia in Venezuela mediante l’indizione di elezioni libere e trasparenti, e risolvere l’attuale crisi umanitaria che sta colpendo tutti”, tanto i venezuelani quanto gli italiani in Venezuela. I grillini hanno chiuso ogni possibilità di dialogo costruttivo per affrontare la crisi venezuelana, ma anche per tutelare la sicurezza dei connazionali che risiedono nel Paese sudamericano.

Al tempo stesso, il vicepremier Salvini ha confermato il suo impegno a sostenere la democrazia venezuelana. Lunedì 4 febbraio ha incontrato una delegazione italo-venezuelana: “ho ascoltato tutti i problemi di una comunità che vive in un regime che affama e terrorizza. Mi hanno parlato di negozi vuoti, ospedali in difficoltà, di 7mila casi di tortura documentati, di legami con narcotrafficanti. E ci sono 160mila italiani residenti in Venezuela che sono alla disperazione. Mi sono impegnato a difendere e sostenere democrazia, diritti, libertà e lavoro”.

In tutto ciò, il Partito Democratico se ne approfitta e cavalca l’onda.  Il vicepresidente della Camera dei deputati, Ettore Rosato, ha incontrato mercoledì 6 febbraio un gruppo di rappresentanza dei cittadini venezuelani residenti in Italia. E di fronte a Montecitorio, oltre ai tradizionali alleati dell’opposizione al regime come Alessandro Pagano (Lega), Giovanni Donzelli (Fratelli D’Italia), Antonio Tajani (Forza Italia) e Pierferdinando Casini (Centristi per l’Europa), diversi esponenti del PD hanno manifestato il loro sostegno ai venezuelani in piazza. “Ho voluto denunciare soprattutto l’ipocrisia della Lega. Quando Salvini ha un interesse reale è pronto a forzare la mano, come nel caso della sua immunità o contro i migranti”, ha sottolineato Lia Quartapelle, capogruppo PD della commissione Esteri della Camera.

Nella protesta contro il Movimento 5 Stelle si uniscono anche gli italiani in Venezuela. Lo stesso mercoledì la comunità italiana a Caracas ha realizzato con molto successo una grande assemblea, con la presenza di rappresentanti di varie associazioni civili italiane, del leader della comunità italiana Angelo Palmieri e dei deputati italo venezuelani Luis Stefanelli, Americo De Grazia e Biagio Pilieri. 

L’assemblea tutta italiana ha approvato all’unanimità il riconoscimento di Juan Guaidó come presidente “ad interim” del Venezuela. Lo ha reso noto su Instagram Angelo Palmieri che ha, dunque, spiegato che gli italiani in Venezuela chiedono al popolo italiano aiuto per fare pressione sul M5S, in modo da ottenere un cambio di posizione dei grillini. E non solo, “gli italiani a Caracas hanno esortato i concittadini del resto del Paese a svolgere altre assemblee simili in tutto il territorio, per esprimere in modo formale la nostra decisione di dare sostegno al governo di transizione che propone la cessazione dell’usurpazione e libere elezioni senza il regime. Le nostre richieste saranno comunicate al governo italiano attraverso un documento che sarà consegnato all’Ambasciatore d’Italia in Venezuela, Silvio Mignano”, ha affermato il portavoce degli italiani in Venezuela.

E gli italiani in Venezuela non si fermeranno. Oggi saranno riuniti in assemblea anche gli italiani residenti nell’isola di Margherita, sabato toccherà il turno agli italiani in Barquisimeto, e nei prossimi giorni si sommeranno gli italiani residenti a Valencia, Ciudad Guayana, Cabimas, Maracaibo e Maracay. “Come previsto nella Costituzione venezuelana, articolo 70, le decisioni di queste assemblee pubbliche sono vincolanti. La comunità italiana in Venezuela vuole far capire al governo italiano la necessità che abbiamo che l’Italia si unisca alle democrazie del mondo, non solo riconoscendo a Guaidó ma anche aiutandoci a uscire dalla dittatura che ha usurpato la presidenza e da questo sistema che ci ha portato tanta miseria”, ha aggiunto il deputato italo venezuelano Biagio Pileri.

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi sarà in Senato il prossimo 12 febbraio per affrontare la situazione del Venezuela.L’opposizione del governo Lega-M5S farà braccio di ferro e proverà a imporsi con l’approvazione di una mozione sul Venezuela. È la risposta alla battaglia intrapresa dagli italo venezuelani, che attendono che l’Italia riconosca definitivamente il governo di transizione di Juan Guaidó, così come è stabilito dalla Costituzione venezuelana. Ma l’argomento Venezuela è intrappolato tra i fragili equilibri del governo italiano e, purtroppo, rischia di essere strumentalizzato dalle diverse forze politiche.

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