L’Iran potrebbe lanciare attacchi contro gli interessi statunitensi anche nei Paesi dell’America Latina, apparentemente agli antipodi. Per una serie di contatti prima commerciali, poi culturali, infine politici, l’Iran ha creato una vasta rete di contatti e simpatizzanti in Sud America e specialmente in Venezuela, con l’alleato Maduro.
MARINELLYS TREMAMUNNO / LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA
Venerdì scorso il mondo è stato sorpreso dall’attacco di droni contro il generale iraniano Qassem Soleimani. Conosciuto come l’uomo nell’ombra, era il capo della Forza Qods dei Pasdaran (in persiano, denominazione della Guardia rivoluzionaria islamica), l’esercito ideologico della Repubblica islamica dell’Iran. Un temuto avversario degli Stati Uniti, ma anche un personaggio che ha avuto un grande peso nella politica iraniana, figura centrale per le relazioni di Teheran con gruppi come Hezbollah (Libano) e Hamas (Palestina).
Ora l’America Latina sta vivendo momenti di tensione, dopo la minaccia del leader spirituale iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, che ha chiesto una “dura vendetta” contro gli Stati Uniti. Perché l’America Latina? Perché “l’Iran e in particolare la Forza Qods, l’unità comandata dal generale Soleimani, ha una forte presenza in America Latina”, ha dichiarato Joseph Humire, esperto di sicurezza globale, specializzato in minacce transnazionali nell’emisfero occidentale e co-editore del libro Penetrazione strategica dell’Iran in America Latina.
L’esperto ha inizialmente lanciato l’allarma su Twitter: “La morte del generale Soleimani è più importante della morte di Bin Laden. La Forza Qods di Pasdaran (IRGC-QF) ha presenza mondiale, inclusa l’America Latina, quindi i nostri alleati a Sud devono essere in allerta”, ha scritto. E poi in un’intervista condotta dalla giornalista venezuelana Idania Chirinos, sul canale di notizie colombiano NTN24, ha confermato il rischio di attacchi contro gli interessi degli Stati Uniti in America Latina. “Non sarà un attacco diretto. Il modus operandi dell’Iran è sempre stato quello di utilizzare i suoi alleati periferici. Può usare strumenti asimmetrici per far uscire gli Stati Uniti dall’Iraq. Sarà una reazione a breve termine … E a lungo termine cercherà una vendetta più grande, vorranno sangue per sangue”, ha detto.
Che tipo di vincoli aveva stabilito il generale iraniano con l’America Latina? Per Humire, “il metodo principale è stata la copertura commerciale”, attraverso diverse società iraniane penetrate principalmente nei Paesi dell’Alba (l’Alleanza Bolivariana per i Popoli d’America creata da Hugo Chávez e che è composta principalmente da Cuba, Nicaragua e Venezuela, oltre ad altre piccole isole dei Caraibi). L’esperto americano ha avvertito da diversi anni l’infiltrazione iraniana nella regione. In una conferenza nel 2014, promossa dall’Institute of World Politics, aveva identificato un modello di penetrazione che aveva denominato “potere morbido”: parte con l’attività commerciale di copertura, passa attraverso la creazione di centri culturali per infiltrarsi nelle comunità musulmane e poi viene l’indottrinamento dei cittadini latinoamericani. “Finora tutte le operazioni che hanno portato avanti in America Latina sono clandestine, non hanno voluto lasciare tracce, sono stati bravi a nascondersi, quindi dobbiamo essere preparati ad un altro attacco terroristico perché hanno la capacità”, ha detto a NTN24.
La minaccia viene dagli attori anti-statunitensi presenti in America Latina: “Esiste un’alleanza con i movimenti comunisti-socialisti, ecco perché tutti i Paesi che avevano governi a favore del socialismo si sono uniti all’Iran e hanno usato quella piattaforma per infiltrarsi in altri Paesi”. Inoltre, Humire ha confermato una solida presenza dei Pasdaran in Venezuela e in Bolivia, oltre alle 11 Ambasciate iraniane nel territorio latino-americano, dove “ci sono almeno 1 o 2 persone legate alla Forza Qods”. Allo stesso modo, “ci sono prove di forti legami tra la Guardia rivoluzionaria iraniana e elementi criminali transnazionali dell’America Latina”.
Nella vendetta iraniana, il Venezuela può avere un ruolo da protagonista? “Sì, l’Iran ha sostenuto il regime di Nicolás Maduro in Venezuela per tutto questo tempo, mentre è entrato in conflitto con il governo provvisorio di Juan Guaidó; per cui l’Iran ha il sostegno di Nicolás Maduro come alleato … Quando l’Iran ha realizzato l’attacco contro le navi petroliere dell’Inghilterra, in quel momento il Ministro degli Esteri iraniano si è recato in Venezuela per dimostrare di avere una forte alleanza. Ci sono aziende iraniane in Venezuela e non si sa bene cosa stiano facendo perché non c’è molto commercio, ma continuano a funzionare da molti anni. Ci sono anche progetti militari iraniani in Venezuela”, ha detto Joseph Humire.
Juan Guaidó ha anche confermato i legami di Maduro con il terrorismo iraniano: “Il regime guidato da Maduro ha legami molto chiari con il gruppo terroristico Hezbollah e il regime iraniano. Dal Venezuela ha facilitato il traffico illegale di droga e le operazioni di destabilizzazione, attraverso le risorse dei venezuelani. Non dimentichiamo che è stato Nicolás Maduro (quando era cancelliere) a firmare i primi accordi con Soleimani, consentendo alle sue forze Qods di acquisire le sue banche sanzionate e le sue aziende in Venezuela”, si legge nel comunicato pubblicato su Twitter il 4 gennaio.
Ma il rapporto tra Caracas e Teheran non è nuovo: il giornalista brasiliano Leonardo Coutinho ha informato del ponte aereo tra Teheran e Caracas, coperto dalla compagnia venezuelana Conviasa; tra marzo 2007 e settembre 2010 ha trasportato cocaina, materiali radioattivi e componenti di sistemi missilistici, con la benedizione di Hugo Chavez e Mahmoud Ahmadinejad. I posti erano riservati a “agenti iraniani, tra cui Hezbollah, i Guardiani della rivoluzione islamica e il personale dell’intelligence iraniana e siriana”. I dettagli dell’indagine condotta da Coutinho sono stati pubblicati dalla rivista Veja nel 2018 e nell’aprile dello scorso anno il portale di notizie argentino Infobae ha confermato il ritorno dei voli “aeroterror”, ma questa volta operato dalla compagnia aerea iraniana Mahan Air (sanzionata dagli Stati Uniti per il trasporto di armi e terroristi da e verso il Medio Oriente).
E come se la presenza in Venezuela non fosse sufficiente, secondo Infobae ci sono anche basi operative dei Pasdaran nell’area del Triplo Confine tra l’Argentina, il Brasile e il Paraguay, un’area che è caratterizzata da una grande popolazione musulmana sciita e un gran numero di sostenitori di Hezbollah. “Il gruppo terroristico utilizza quest’area per il reclutamento, il contrabbando di armi, il traffico di droga e la pianificazione di operazioni terroristiche”. È opportuno ricordare l’attacco contro la sede dell’Associazione mutua Israelita Argentina (AMIA) del 18 luglio 1994 a Buenos Aires. È stato il più grande atto terroristico di matrice musulmana nella storia dell’America Latina: 85 persone sono morte e oltre 300 sono rimaste ferite. Secondo il presidente brasiliano Jair Bolsonaro il generale Soleiman sarebbe stato collegato a questo attacco.